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Finalmente è arrivata la fiera!
Veramente, non sono proprio certissima di esserne felice... mio padre non fa che urlarmi dietro e il lavoro sta come minimo raddoppiando. Presto tutte le camere della locanda saranno piene, e questo significa che avrò molti più letti da rifare, bucati da stendere, piatti da preparare e vassoi da portare su per le scale in precario equilibrio. Speravo che almeno fosse felice all'idea dei soldi che incasserà e che questo lo calmasse un po', ma evidentemente ancora non lo conosco bene.
A me della locanda non importa molto. La erediterà Svar e per bene che mi vada posso pensare di passare ai suoi ordini, dopo quelli di nostro padre. Certo, lui è un uomo migliore e non mi tratterà come se fossi l'ultima delle sguattere, mai. Ma non voglio ubbidire nemmeno a lui. Io sono libera, e appartengo solo a me stessa. Perciò sto nascondendo ogni monetina che mi riesce di racimolare con le mance, perchè un giorno me ne andrò via da questo buco di paese...
Sì, ho deciso, sono felice, anche se c'è più lavoro di quanto io ne possa svolgere.
Sarà durante una fiera come questa che troverò le persone con cui andare via, magari una compagnia di attori come quelli che - mi hanno detto - si sono accampati proprio in questi giorni sullo spiazzo della chiesa del colle e che certamente daranno spettacolo... La fiera della Vergine della Neve è praticamente l'unico momento dell'anno in cui c'è gente, qui in paese, facce nuove, vita che pulsa... In più quest'anno la festa sarà doppia: domani la giovane Oleandra, la figlia del podestà Bovolone di Rabingham, si sposerà. Mi vengono i brividi, ha la mia età, e di certo lo sposo non lo ha scelto lei. Anzi, ho sentito delle voci, mentre servivo in sala. Dicono che il podestà le abbia imposto il matrimonio per questioni di eredità, di soldi... insomma, venduta dal suo stesso padre! che orrore!
Però grazie a questo evento sono certa che Spaldo, suo fratello, verrà in paese per la cerimonia. E l'idea di rivederlo mi rimescola tutta. Spaldo è così bello... è il cavaliere perfetto, quello dei sogni. Ed è anche incredibilmente gentile. Due anni fa, prima di partire, Spaldo mi ha salvato da una aggressione. E' strano... è un ricordo bello e brutto allo stesso tempo. Io sono abituata a badare a me stessa e ho imparato presto a cavarmela da sola quando un cliente allunga le mani o è troppo insistente. In realtà non è che capiti spesso, per fortuna. Sono così pelle e ossa che nessun uomo mi guarderà mai, mi ripete la mamma, e somiglio tanto a Svar. O forse è lui che somiglia a me. Beh, d'altra parte siamo fratelli gemelli! E spesso ci scambiano uno per l'altro, anche se io ho i capelli lunghi fino alla vita. Ma di solito faccio la treccia e posso nasconderla, e se metto i pantaloni nessuno ci può distinguere. Beh, ma stavo dicendo dell'aggressione: era una sera come tante altre, e un cliente che mi aveva già dato fastidio in sala mi ha sorpreso mentre ero uscita a prendere o portare qualcosa nel deposito accanto alla locanda. Ho urlato, ma non mi ha sentito nessuno. Ho avuto paura, quella volta, ho pensato che mi avrebbe ammazzato, se non era troppo ubriaco. Ma quando stavo raccomandando la mia anima a tutte le divinità che mi venivano in mente è arrivato Spaldo. Forse stava tornando a casa, non lo so... non glielo chiesi. Calmissimo, ha detto al tizio una cosa tipo "Non hai sentito? Madamigella non è d'accordo" quello s'è girato a vedere che cosa stava succedendo, s'è distratto e io ne approfittato per sgusciare dalle sue mani. Spaldo non ha neanche dovuto picchiarlo, gli ha solo mostrato la spada ed è scappato via più veloce del vento. Io ero in un angolo, tremavo e piangevo. Allora Spaldo s'è avvicinato, per asciugarmi le lacrime mi ha dato un fazzoletto bianco, ricamato con lo stemma della sua famiglia, che conservo ancora, e mi ha chiesto se stavo bene. Sembrava preoccupato per me, ha insistito per sapere se era arrivato a tempo. Io cercavo di rassicurarlo, anche se era un po' ridicolo, in fondo ero io quella che per poco non veniva violentata e ammazzata. Ha detto di contare su di lui, che mi avrebbe protetto sempre, che dovevo solo chiamarlo. E anche se è un ragazzo poco più grande di me, era assolutamente credibile. Mi sono ricomposta, avevo paura che mio padre s'accorgesse di qualcosa, e sono rientrata al lavoro. Ma da quel giorno Spaldo mi ha sempre sorriso se mi incontrava per la via, e due volte abbiamo avuto occasione di parlare perchè non c'era nessuno, ed è stato bellissimo. Lui è come mio fratello, è intelligente e non ha tutti i pregiudizi che hanno le altre persone. Purtroppo da qualche tempo lavora al servizio del Duca, a Melipoulaine, che non è lontanissimo ma abbastanza perchè io non lo abbia più visto.
Ma domani Spaldo ci sarà di certo, al matrimonio di Oleandra, e la festa sarà grandiosa, più degli altri anni! E mio padre mi ha promesso che dopo averlo aiutato in locanda avrò il permesso di andare alla cerimonia, e mio padre è un uomo molto severo e poco aperto alle novità, ma se ha promesso manterrà. Devo alzarmi prestissimo per sbrigare quanti più lavori possibile prima ancora che la giornata cominci, prima che la gente torni dalla funzione religiosa che ci sarà all'alba alla cappella fuori dal paese, anche perchè Svar nel pomeriggio s'è fatto male nella stalla e ha una spalla immobilizzata e quindi dovrò fare anche la sua parte di lavoro.
Ma domani sarà ugualmente una giornata memorabile!