Giorno 1                                                                                                 Successivo

 

Sono confusa … metto per iscritto quel che mi è successo, così forse riuscirò a raccapezzarmi.

Vediamo, da dove parto? Beh, da oggi direi.

Stamattina ci prepariamo per la fiera della Vergine della Neve a San Trafitto. C’è un po’ di tempo per vagare per il villaggio, che è ormai affollato, per vedere un po’ com’è l’ambiente e pubblicizzare il nostro spettacolo, per cui prendo con me Hugh e mi avventuro tra la folla.

 

Ho scelto apposta di andare in giro con lui. A suo modo è affascinante (le ragazze di sicuro la pensano così, visto che sembrano pendere dalle sue labbra), soprattutto per il suo fare “misterioso”. Secondo me il fumo è parecchio: voglio scoprire se c’è anche dell’arrosto.

Mentre giriamo per la fiera noto che osserva con bramosia i borselli dei passanti: la cosa un po’ mi preoccupa, visto che in mezzo ad una folla del genere il rischio di cadere in spiacevoli “equivoci” potrebbe essere elevato, per cui cerco di prendere le redini della situazione e mi guardo intorno per individuare qualche personaggio interessante, dall’aspetto possibilmente florido, da convincere ad assistere allo spettacolo. Riesco a malapena a nascondere la mia sorpresa quando individuo tra la folla Rolan! Sembra stia cercando qualcosa o qualcuno, forse non mi ha vista, per cui decido di evitare di incontrarlo per il momento, non in compagnia comunque.

 

I miei occhi cadono su di una coppia di elfi, che paiono contemporaneamente benestanti, a giudicare dall’abbigliamento, e un po’ spaesati. E poi sono elfi: non se ne vedono tanti in giro, una buona occasione per esercitarmi nella lingua.

Li avviciniamo e riusciamo senza difficoltà a convincerli ad entrare in taverna per offrire loro qualche servigio e presentare loro il nostro spettacolo, ma la situazione prende immediatamente una piega strana: confidando sul fatto che gli umani normalmente non conoscono la loro lingua, mentre chiacchierano cordialmente con noi, parlano tra di loro in elfico rivelando intenzioni molto precise: sembra che stiano cercando qualcosa che è in possesso di Hugh! E fanno pure riferimento alla Mano Bianca! … Hugh?

Non so come, ma riesco a nascondere una reazione di aperto stupore, decido di tagliare corto con la conversazione e soprattutto di non far capire agli elfi che il loro linguaggio non è poi così “segreto”. Invito i due a venire ad assistere più tardi al nostro spettacolo e convinco Hugh a venire con me per prepararci.

 

Appena fuori, lontani da orecchie indiscrete, riferisco a Hugh quanto ho sentito e la sua reazione è quasi di panico! Vuole tornare immediatamente al carrozzone, credo con l’intenzione di scappare. Sul momento non capisco se vuole evitare gli elfi o se teme di essere coinvolto con la Mano Bianca, visto che mi chiede insistentemente cosa ne sappia io (ovviamente gli spiego in modo piuttosto generico, senza entrare troppo nel personale). Da parte mia sono indecisa se rivelargli la presenza di Rolan e dei suoi, ma non riusciamo ad andare avanti nel discorso: mentre attraversiamo un vicolo deserto veniamo bloccati da quattro energumeni. Questi rivelano immediatamente le loro intenzioni, ignorando ogni mio tentativo di dialogo e minacciando apertamente Hugh perché “restituisca” qualcosa alla Mano Bianca. Senza opporre troppa resistenza (meno male) Hugh consegna un involto e gli energumeni si eclissano.

 

Non faccio a tempo a farmi spiegare cosa sia successo dal mio compagno: spuntano fuori nuovamente i due elfi, che questa volta rivelano apertamente le proprie intenzioni, ma ciò che cercano (scopro che è un pugnale) non è più in nostro possesso. Offriamo immediatamente loro il nostro supporto per cercare di recuperarlo, cogliendoli forse alla sprovvista perché accettano senza troppe difficoltà. Perché mi sono voluta immischiare è una cosa che mi lascia un po’ dubbiosa, ma direi proprio che la rabbia di essere stata maltrattata ed ignorata dagli energumeni della Mano Bianca ha decisamente a che vedere con la mia decisione.

Cominciamo a girare tra la folla, guidati da uno dei due elfi, Lorin, che sembra “percepire” dove si trova il pugnale che stiamo cercando … magia? Mi sa di si … un mago elfico! Vorrei avvisarlo di non fare un uso così spudorato di arti magiche, che non sono così ben viste da queste parti, ma mi trattengo visto che sia lui che il compagno, Maeglin, sembrano sapere il fatto loro.

 

Dopo un po’ di ricerche ed inseguimenti tra la folla veniamo a sapere che un gruppetto di sconosciuti a cavallo cercava di lasciare frettolosamente San Trafitto. Ci viene detto che sono stati fermati ed arrestati dalla guardia cittadina. Sono loro? Ci dirigiamo verso le prigioni per verificarlo.

Lì troviamo altra gente che vuole vedere i prigionieri, in particolare un nano piuttosto burbero che sta litigando con la guardia perché vuole denunciare i tizi arrestati: pare che nella foga abbiano travolto una sua “protetta”. Niente da fare. Tocca a noi, ma la guardia è inamovibile, nonostante il mio tentativo di convincerla. Questo mi irrita alquanto: è la seconda volta di oggi che non riesco ad influenzare in alcun modo il comportamento di qualcuno … mi sa che devo cambiare profumo.

 

Mentre cerchiamo di decidere una linea d’azione sensata arriva la processione che porta la sposa in chiesa, ma non riesco a vedere granché a causa della ressa. Restiamo fuori dalla chiesa.

Attorno a noi comincia a formarsi una fittissima e fredda nebbia: un fenomeno piuttosto innaturale che ci impedisce di vedere al di là del nostro naso. Non riusciamo ad uscirne né a spiegarci cosa stia succedendo; decidiamo di spostarci e per evitare di perderci nella nebbia ci assicuriamo l’un l’altro con una corda (sia noi che gli elfi).

 

Da questo punto in poi cominciano a succedere le cose più strane ed orribili. Dalla nebbia sentiamo levarsi qua e là urla strazianti e lamenti. Non si vede ad un palmo dal naso. L’atmosfera si fa spettrale e devo dire che un po’ di paura ha cominciato a farsi strada tra di noi. Anzi, parecchia, visto che improvvisamente il mago elfico esplode! Letteralmente! Lasciandoci attoniti e coperti di sangue e parti del corpo del poveretto…

Orrore!

Maeglin ed io cominciamo a star male ed io non riesco a trattenermi dal vomitare … Hugh preso dal panico taglia la corda (in tutti i sensi) e sparisce nella nebbia. Io dopo un po’ non ce la faccio proprio più e svengo.

 

Quando mi risveglio scopro di essere stata portata in spalle da Maeglin in giro per mezza San Trafitto. Ha trovato parecchi cadaveri in giro, ha ritrovato anche Hugh svenuto e che pensava di essere morto in modo terribile. Questo ha un po’ risvegliato le nostre speranze di ritrovare Lorin in vita da qualche parte e che tutto quanto non sia stato che un brutto sogno, ma le nostre speranze sono presto disilluse. Attraversando il paese constatiamo ovunque i segni di un massacro che ci ha lasciati sgomenti.

 

Ci dirigiamo al luogo dove sono tenuti i prigionieri, con l’intenzione di capire almeno che fine abbia fatto il fagotto trafugato agli elfi. Lì incrociamo il nano burbero di prima, che sta uscendo dal castello. Ci riferisce che la sua “protetta” è morta e che lui è qua per fare qualche indagine ulteriore. Ci dirigiamo alle prigioni, dove constatiamo che le guardie delle prigioni sembrano essere tutte sparite e le porte sono ancora sbarrate: non troviamo il modo di entrare, per cui Maeglin decide di cercare di scoprire dove stati portati gli averi confiscati ai prigionieri. Nel contempo il nano dichiara di voler tornare alle terre dei nani e si allontana.

Hugh mi fa notare che il comportamento del nano è quantomeno sospetto: ma come, prima era furibondo per esser stato “urtato” da dei cavalieri in fuga e adesso non sembra minimamente scosso dalla notizia che la sua “protetta” sia stata uccisa? In effetti … decidiamo di seguirlo senza farci notare troppo e diamo appuntamento all’elfo in taverna.

 

Mentre stiamo seguendo il nano, ci accorgiamo di una folla che si sta radunando attorno ad un sacerdote dall’aria infervorata … parla di un mago in una torre fuori paese, lo accusa di essere la causa di questo disastro, la gente tira fuori fiaccole e forconi e parte al seguito del sacerdote per una spedizione punitiva. Notiamo che tra la folla c’è anche il nano, per cui ci accodiamo.

 

Mentre seguiamo la folla nella strada nei boschi notiamo che il nano ha due compagni: uno che pare essere un cacciatore ed uno un pellegrino. Sono accompagnati da un grosso cane e si tengono un po’ indietro rispetto alla folla. Noi ci teniamo ancora più indietro, ma evidentemente il nano ed i suoi compagni ci notano e si fermano ad aspettarci.

 

Il nano ci affronta in modo piuttosto aggressivo, accusandoci di seguirlo. Evidente coda di paglia secondo me, per cui con fare amichevole lo abbraccio cordiale, cercando di tranquillizzarlo sul fatto che noi stiamo semplicemente seguendo la folla, come stavano facendo loro peraltro. Nel frattempo cerco di verificare palpeggiando il nano qua e là se è in possesso del fagotto che stavamo cercando. Beh, un fagotto lo percepisco all’interno del suo zaino, ma non faccio alcun tentativo di prelevarlo. In fondo l’oggetto interessa all’elfo: tocca a lui litigare con il nano per disputarne il possesso, mentre a me basta poter confermare che potrebbe averlo lui.

Il cacciatore in compagnia del nano ci rivela una sua teoria alternativa, affermando che secondo lui tutto il disastro è nato in chiesa durante la celebrazione del matrimonio, in seguito ad un qualche artificio arcano che ha scatenato la fuoriuscita di demoni scheletrici volanti da alcuni quadri appesi in chiesa!

Il gruppetto con cui stiamo parlando a questo punto dichiara di voler tornare indietro per andare a verificare se il popolo dei nani sta bene. Non possiamo certo continuare a seguirli, visto che confermeremmo i loro sospetti, per cui li osserviamo allontanarsi.

 

Mentre decidiamo il da farsi sentiamo le urla del sacerdote provenire da poco più avanti: pare che abbia raggiunto la destinazione e sta incitando la folla al linciaggio, per quel che posso capire io. Decidiamo quindi di dirigerci verso questo punto, per capire che cosa sta succedendo, ma, mentre ci stiamo avvicinando, dal bosco balza fuori un contadino dall’aspetto allucinato. Sbavando si piega a quattro zampe e comincia una orrenda trasformazione in qualcosa di simile ad un grosso cane, poi si avventa contro di noi! E no, questo è troppo: prendo l’arco, lo tendo e lo centro in piena fronte. Stramazza al suolo! La mia prima vittima … e non so neanche perché!

Non faccio però in tempo a riprendermi: altri due popolani mutati sbucano dal fitto del bosco e si lanciano contro di noi. Hugh ed io reagiamo prima con gli archi e poi quando sono ormai addosso a noi estraiamo spada e pugnale. La lotta è breve e violenta e riusciamo ad avere la meglio, ma non abbiamo tregua e ne arrivano altri due! Sembrano i popolani che seguivano il sacerdote: che succede???

Con fatica ci liberiamo anche di questi, ma Hugh è stato morso e perde sangue: dobbiamo trovare un posto più sicuro …

 

Dal bosco spuntano il sacerdote, che pare in fuga dai popolani indemoniati, accompagnato da … sorpresa! Il nano ed i suoi amici! Ma non se ne erano andati in direzione opposta?

Ci vengono incontro: anche loro sono stati aggrediti e sono inseguiti. A questo punto decidiamo di andare tutti insieme a rifugiarci nella torre dove dovrebbe trovarsi il mago. Ci andiamo velocemente e riusciamo a barricarci dentro mentre fuori si raduna la folla di prima, in forma mostruosamente ferina.

Hugh riesce a convincere il sacerdote ad occuparsi delle sue ferite, mentre io non capisco cosa stia succedendo al mondo intero. Nessuno pare averne idea in effetti, a parte il sacerdote che continua ad inveire contro la magia e contro gli aggressori. Meno male che ho sempre pensato che i sacerdoti fossero persone pacate! Questo è un forsennato!

 

A dimostrazione di quanto appena detto ecco che scopriamo che il residente della torre dove siamo rintanati è un vecchio, ferito e terrorizzato, che viene immediatamente aggredito in modo selvaggio dal sacerdote. Ci dobbiamo mettere tutti insieme per fermare il sacerdote, ma il vecchio è morente e con l’ultimo fiato che ha in gola riesce solamente a peggiorare i nostri dubbi, dichiarando che forse è stato lui la causa di quel che è successo. Dice che stava conducendo esperimenti seguendo le istruzioni presenti su di un libro che gli è stato donato da uno sconosciuto. Non riusciva a smettere di leggerlo, come posseduto, e che ad un certo punto c’è stata una terribile esplosione che ha anche generato una nebbia spaventosa … accidenti! Che il sacerdote avesse ragione?

Non riusciamo a discuterne perché in quel momento il vecchio muore tra le mie braccia e subito dopo sentiamo la porta sfasciarsi con gran fragore ed una luce intensa ci abbaglia. Svengo per la seconda volta!