Giorno 2                                                                                                 Successivo

 

Durante il mio stato di incoscienza provo una strana esperienza, una specie di sogno ma non saprei dire quanto questo sia stato reale.

 

Il mondo attorno a me è scomparso in una luce accecante. La sensazione che provo non assomiglia a nulla che abbia mai sperimentato prima. Non mi pare di perdere i sensi, ma piuttosto avverto chiaramente la perdita repentina della solidità, del contatto con la materia che costituisce il mio essere. Non perdo coscienza, perfettamente consapevole di essere me stessa, con i miei pensieri e le sensazioni, ma allo stesso tempo mi rendo conto di non essere più materiale.

Per un tempo indefinibile non sono che puro spirito fluttuante nelle maree dell'universo.

Sono in ogni luogo allo stesso momento, e in nessuno di essi allo stesso tempo. Davanti ai miei occhi stelle si raggrumano, bruciano e muoiono in un battere di ciglia; tra le mie dita la materia si trasforma in terre, mari, vento, esseri viventi, e poi torna polvere prima che riesca ad afferrarla.

 

Milioni di voci che sono musica e silenzio insieme pronunciano parole che non comprendo, il cui significato mi è ignoto.

Su questa armoniosa cacofonia che sembra la voce dell'universo stesso, due voci risaltano. Una è profonda, rassicurante come lo scoppiettio di un fuoco nel camino ed il profumo più amato. L'altra è stridula e roca, come unghie d'acciaio su una parete di ghiaccio millenario duro come il diamante. Entrambe pronunciano più volte le stesse parole: "Tu sei la prescelta".

 

Tutto intorno a me si fa buio, poi nell'oscurità assoluta un'immagine prende consistenza. Dapprima confusa, come sfuocata o avvolta nella nebbia, l'immagine si condensa nella figura di un elaborato pugnale, dall'elsa scolpita in forma di drago che chiude tra le zampe posteriori una enorme gemma scarlatta.

Una mano tinta di bianco ne stringe l'elsa, poi sferra un fendente alla mia gola. Sento la lama squarciare le mie carni, ma è la sensazione di un attimo, e subito scompare.

 

Improvvisamente come era cominciato, tutto finisce. L'universo si restringe in un punto al centro del mio essere, la materia torna a ricomporsi occupando lo spazio che le compete attorno a me.

Cieca, sorda, muta, paralizzata, avverto solo la sensazione di un'atmosfera calda ed umida sulla pelle nuda, e assieme ad essa l'impressione precisa di essere molto, molto lontana da casa.

 

(“I've a feeling we're not in Kansas anymore”)

 

Mi riprendo, non so quanto tempo sia passato, infreddolita apro gli occhi … sono nella torre … e sono nuda!

Mi guardo intorno, vedo altri corpi nudi intorno a me: ci sono Hugh, il nano ed il pellegrino … tutto il resto sembra come prima, ma mancano alcune persone e soprattutto mancano tutti i nostri vestiti! Sento dei rumori provenire dall’esterno, versi di animali, uccelli … mai sentiti, inconsueti. La porta verso l’esterno è chiusa.

 

Mi alzo con cautela, noto che sia Hugh che gli altri sembrano addormentati e non morti (meno male!), poi mi accorgo che in giro per la stanza c’è un po’ di tutto, armi, vettovaglie, anche dei vestiti. Meno Prendo qualcosa di comodo e caldo, mi vesto continuando a guardarmi intorno, poi decido di cercare di svegliare Hugh.

 

Lui si sveglia immediatamente, ma devo usare un po’ di pazienza nel cercare di spiegargli perché lui sia nudo, visto che lo ero a mia volta e non so immaginare il perchè. Dopodichè lui si veste a sua volta. Per sicurezza cerchiamo e troviamo in giro un’arma con cui proteggerci (io una spada corta e lui un pugnale) e poi svegliamo gli altri due, uno alla volta, con delicatezza.

 

Il pellegrino si sveglia e nonostante tutto reagisce con calma alla situazione pazzesca: mi è piaciuto il modo con cui ha gestito il trauma dovuto a questi eventi assurdi, credo sia una persona piuttosto saggia. Inoltre ha dimostrato con Hugh ottime capacità curative, cosa che lo rende ai miei occhi ancora più affascinante. Il nano invece quando viene svegliato da quasi in escandescenze: sembra estremamente turbato dal fatto di aver perso il suo equipaggiamento. Ma del resto è un nano, credo che sia piuttosto comune per la sua gente essere legati alle proprie cose … anzi, mi sa che non si tratta di una caratteristica propria solo dei nani!

 

Mentre ci si veste e ci si equipaggia con quel che si trova in giro scopro i nomi del pellegrino (Zenyth) e del nano (Boindil), poi aprendo una porta interna ci attende un’altra sorpresa: altre tre figure addormentate e nude. Una delle tre la riconosco subito: è Maeglin. Gli altri due sono una ragazza che mi pare di aver visto lavorare in taverna ed un giovane mai visto.

 

Svegliamo tutti quanti, con vari livelli di stress da parte di tutti nello scoprire che sono nudi e soprattutto in questo luogo, visto che il secondo gruppo è convinto di essere in una casa completamente diversa. Mentre ci stiamo confrontando ecco un altro shock, questa volta per me: il nano si accorge guardando fuori che non siamo nel bosco, ma in una specie di isolotto circondato dalle acque! Cielo! Vuoi vedere che il sogno che ho fatto non era un sogno e che siamo finiti tutti chissà dove?

 

Decido di condividere quel che mi ricordo del sogno con gli altri, per vedere se sanno trovare una spiegazione, e racconto il mio “sogno”, tralasciando solamente qualche piccolo particolare che ritengo non possa essere rivelato così a cuor leggero (come i dettagli del pugnale e dello sgozzamento). Viene fuori che tutti quanti abbiamo fatto un sogno simile, con l’eccezione forse di Zenyth (dico forse perché mi sembra piuttosto strano che tutti abbiano avuto un’esperienza in comune tranne lui). Le differenze nelle varie esperienze si concentrano nel finale: quasi tutti abbiamo sognato il pugnale, ma ci sono un paio di eccezioni: il giovane (si chiama Hen Li) dice di aver sognato la sua amata, mentre la ragazza ( Satilyn) il fratello gemello.

 

Decidiamo di esplorare la torre per vedere se troviamo qualche indizio su dove siamo finiti e come possa essere successo. Ma non troviamo risposte, solo ulteriori domande. Al piano di sopra, attraverso una scala pericolante, raggiungiamo una specie di biblioteca a cielo aperto (ci viene in mente che il mago morente aveva parlato di una esplosione, tutto sembrerebbe quadrare) ed in bella mostra c’è un enorme libro (davvero enorme, grande quanto un grosso tavolo) scritto in modo incomprensibile.

 

Hen Li ed io ci buttiamo sulla libreria alla ricerca di qualsiasi indizio, ed in effetti troviamo diversi trattati che possono sembrare di magia, oltre ad una grossa quantità di pergamene. Ne raccogliamo un po’ e li mettiamo da parte. Noto che il ragazzo mi guarda ogni tanto cercando di non farsi notare troppo: è evidente che pensa quel che sto pensando anche io … ambedue abbiamo un certo interesse non solo per la letteratura, ma bensì per le arti arcane. Gli sorrido e scambio qualche parola con lui e con mia sorpresa Hugh si intromette … è geloso???

 

Beh, tornando a noi alla fine la cosa più interessante che salta fuori è una pergamena che pare un invito ad iscriversi ad una strana scuola che evidentemente è orientata alla formazione alle arti arcane. Poco dopo Hen Li trova anche una busta indirizzata all’iscrizione a tale scuola. L’iscrizione richiede un pagamento in pezzi d’argento e … curiosamente, cercando qua e là saltano fuori monete a sufficienza per farlo. La cosa mi puzza.

Hen Li propone di provare a compilare il modulo di iscrizione ed ad imbustarlo con le monete ma poi è indeciso se farlo o meno. Buona idea, secondo me, ma di chi sarà il nome nel modulo? Usando un po’ di psicologia inversa (eh, è piuttosto utile a volte aver avuto un maestro come mio padre) riesco a convincere Hen Li a mettere il proprio nome. Alla fine imbusta il tutto e … la busta si chiude da sé, mette su due piccole ali e vola via!

Restiamo tutti a bocca aperta, soprattutto Hen Li ed io.

 

Tutte le ulteriori ricerche che facciamo non ci danno grosse soddisfazioni, se escludiamo il fatto che riusciamo a raccogliere una grossa quantità di pergamene che potrebbero anche essere magiche! Nel dubbio ne mettiamo da parte un bel po’ a testa. Poi finalmente troviamo anche una specie di poesia, che Hen Li ed io leggiamo ma che pare non dire nulla a nessuno. Essendo saltata fuori dalle pagine del tomo enorme decidiamo di tenerla come elemento di interesse. Sospetto che se Hen Li ed io riuscissimo ad scoprire il significato della pergamena probabilmente verremo illuminati su cosa sta succedendo.

 

Intanto che noi eravamo intenti nelle ricerche, il resto del gruppo ha esplorato i dintorni della torre in cui ci troviamo ma ha solamente scoperto che siamo completamente circondati da acque limacciose ed abbastanza profonde.

Decidiamo tutti insieme di aspettare la sera per cercare di capire dalla posizione delle stelle dove siamo finiti. Nel frattempo ci riposiamo e domani cerchiamo il sistema per abbandonare questo posto. Purtroppo la sera porta con se le nuvole e le stelle non si vedono.

Adesso sto facendo un turno di guardia notturno e ne approfitto per raccogliere le idee … anche se ho messo per iscritto il tutto però non mi sento affatto meno confusa, anzi …