Giorno 1                                                                                                 Successivo

Ho passato tutta la mattina a pulire verdura! Poi per fortuna è arrivato HenLi a darmi una mano e così ho fatto insieme a lui i lavori nella stalla. HenLi è il mio migliore amico, ci conosciamo da quando eravamo piccoli e ce ne siamo sempre fregati di quelli che fanno battute stupide sulla nostra amicizia. Lui è il figlio dell'erborista, e credo che nemmeno a lui interessi molto portare avanti l'attività del padre. HenLi sa leggere e scrivere, meglio di mio fratello perchè ha studiato di più. Ma grazie all'aiuto di entrambi ho imparato anche io, sebbene non sia molto brava... la mia calligrafia è molto brutta e se devo leggere tante parole di seguito mi stanco subito, però sono orgogliosa di saperlo fare, quasi nessuna ragazza che non sia nobile lo sa fare.
Comunque HenLi deve essersi cacciato in qualche guaio, temo. E' arrivato con un'aria da cane bastonato e mi ha chiesto di nascondergli un libro e degli altri oggetti, e io l'ho fatto senza chiedergli spiegazioni, però ho una voglia di andare a vedere che cosa c'è in quel libro! Cercherò di resistere perchè siamo amici. Mi ha detto di essere stato alla funzione, stamattina presto, però non aveva voglia di parlare, mentre io avrei voluto che mi raccontasse tutto, chi c'era, com'erano vestiti... c'è la fiera, dopotutto! 
In realtà lo so che cosa c'è che mette HenLi di cattivo umore: è che Oleandra si sposa. E a lui Oleandra è sempre piaciuta, ma è fuori discussione, come Spaldo per me. Loro sono di un altro pianeta. HenLi non sa di Spaldo, anche se è il mio miglior amico. Mi vergognavo a raccontargli dell'aggressione e così ho finito per non dirgli nemmeno che avevo avuto modo di conoscere il figlio del podestà.
Mentre stavamo lavorando sono arrivati due nuovi ospiti e ci hanno lasciato i cavalli. A giudicare dalle loro cavalcature e dai loro abiti, devono essere molto ricchi e venire da molto lontano. Quello dei due che ha parlato di più mi è parso un elfo, ma in effetti non ne ho mai visto uno da vicino, quindi potrei anche sbagliare. La cosa più incredibile è che sembrava che non sapessero neppure che c'era la fiera e si stupivano di non trovare stanze libere. Ma se conosco mio padre, in qualche modo gliene troverà una, a costo di andare a dormire lui e mamma sulla paglia con gli animali nella stalla per lasciargli la camera padronale. 
I due non sono passati inosservati, anche con tutta la confusione che c'è a San Trafitto in questi giorni. Dopo poco, quando sono entrata nella sala per vedere cos'altro ci fosse da fare, ho notato che c'era una coppia seduta al loro tavolo e secondo me erano due truffatori. O almeno uno. Lei l'ho già vista, era a cena anche ieri sera... fa parte della compagnia di artisti attori e acrobati che è arrivata in paese.
Poi mio padre mi ha mandato di nascosto a cercare l'erborista perchè un uomo s'è sentito male nella sala comune. Stava cercando di fare in modo che non se ne accorgesse nessuno perchè altrimenti rischia di perdere clienti. HenLi ha detto che ci andava lui, a chiamare il padre, ma poi non tornava più e sono andata a cercarlo anche io, prima che mio padre finisse per punirmi. Ho il terrore che non mi lasci libera per andare a vedere il matrimonio e quindi sono più ligia del solito ai compiti che mi assegna. Non so dove fosse finito HenLi, comunque ho trovato suo padre e l'ho mandato a curare l'avventore, so che ha risolto tutto in poco tempo.
E poi ho saputo che la cerimonia era stata anticipata e che si sarebbe svolta di lì a non molto. Ero agitatissima, ormai certa che non avrei potuto vedere nulla, ma inaspettatamente mio padre mi ha detto che potevo andare. Sono corsa a darmi una rassettata, ho messo il vestito buono e sono arrivata in chiesa in tempo.
C'era così tanta gente! Tutto il paese e tutti i forestieri venuti per la fiera, o per l'occasione. Una calca incredibile. Ma conosco bene il posto, e mi sono trovata un angolino da dove riuscivo ad avere una buona visuale.
Oleandra era bellissima, e molto elegante, e anche se non riuscivo a togliermi dalla testa l'idea che non fosse felice, faticavo a non invidiarla.
Poi però non so cos'è successo. Qualcosa di... no, non ho parole per spiegarlo.
 
La luce... le candele che illuminavano tutto sono diventate molto più brillanti, la loro luce accecante. Le persone più vicine sono cadute a terra... svenuti, addormentati, morti... non lo so. Anche gli sposi. Chi non s'è sentito male urlava, c'era molta confusione. Io ero forse protetta dal fatto di essere in un angolo normalmente buio, ma non è detto che sia così, magari è stato il caso, o magari c'è un motivo che semplicemente non conosco...
C'era la nebbia, fitta, e faceva freddo. S'era scatenato il caos, ma io non mi ero mossa. Un po' per paura, un po' perchè tutto sommato lì dov'ero mi sembrava un posto migliore per aspettare che quella cosa passasse. Ma poi dai quadri appesi alla parete... che i Santi abbiano pietà di me! sono tutte rappresentazioni di elementi religiosi... dai quadri sono uscite delle bestie. No, non so descriverle. Volavano. Ho pensato che dovevo uscire di lì, e subito, ma uno di quei mostri mi ha attaccato. L'ultima cosa che ricordo è il dolore, spaventoso, quando ha conficcato i suoi artigli nella mia carne. Lo so che è assurdo, ma ricordo perfettamente il rumore disgustoso che ha prodotto, il fiotto di sangue... poi nulla, solo dolore.
 
Riprendo i sensi.
Sono pesta, ma non sento male da nessuna parte. Cautamente muovo le braccia, le gambe... mi tiro a sedere. Tocco il collo, dove ricordo che mi aveva morso il mostro, ma con le dita sento la pelle liscia e intatta. Sono sporca di sangue, questo sì. E' pieno di sangue, ovunque. C'è un odore nauseante, sangue e corpi sparsi. C'è silenzio. E' terribile, non si sente un solo rumore. 
Mi alzo, mi gira la testa ma sono davvero tutta intera. Guardo un uomo che è lì vicino, ma fatico a non dare di stomaco. Esco alla massima velocità che riesco a tenere su quel pavimento scivoloso di sangue.
Fuori c'è il sole. Dev'essere passato poco tempo, credo.
Svar. La locanda. HenLi.
Devo farmi forza in qualche modo.
Percorro strade deserte, una tranquillità irreale.
Mentre vado alla locanda con in mente solo l'idea che devo trovare Svar e che DEVE essere sopravvissuto, come me, intravvedo HenLi con una giovane vestita di bianco. I Santi siano ringraziati! HenLi è vivo! Non mi esce la voce per chiamarlo, sono troppo lontani e io sono troppo scossa. Lo ritroverò dopo, adesso devo andare alla locanda.
Oleandra... la ragazza vestita di bianco con HenLi deve essere lei, nessuna avrebbe osato vestirsi di bianco, oggi. E vanno verso la casa di lei. D'accordo. Staranno andando a vedere se i suoi stanno bene... Spaldo... speriamo sia vivo.
Anche la locanda sembra deserta. Ma dove sono andati tutti? In chiesa c'era tutto il paese, ma quando è successo tutto qualcuno deve essere riuscito a fuggire... o almeno quei pochi che non erano alla cerimonia... tra cui dovrebbero esserci Svar e gli altri miei familiari.
Eccomi, ci sono. Pochi metri e sarò a casa. Svar. Svar, fratello mio, dove sei?
 
 
La porta è aperta, ma c'è troppo silenzio.
Faccio per chiamare, ma la voce mi muore in gola. Sangue, sangue ovunque. Cos'è successo qui?
Non c'è nessuno, nè vivo nè morto. Ma c'è così tanto sangue che sembra che qui ci sia tutto quello versato dalle decine di cadaveri che ho visto in chiesa.
Devo essere rimasta impietrita sulla porta non so per quanto, finchè mi sento toccare su una spalla. Sobbalzo, ma è un vicino di casa. Non ha visto o sentito nulla di utile, non sa cosa sia successo. Arrivano altri superstiti. Nessuno sa nulla, tutti hanno solo pensato che andare in locanda era una buona idea. Sto per domandare che qualcuno mi aiuti a cercare Svar, ma arriva un uomo, un chierico. Dev'essere quello nuovo di cui ho sentito parlare. Grida forte e in un attimo tutti i presenti gli sono attorno. Dice che quello che è successo è colpa della magia e che c'è un mago che abita nella vecchia torre e che bisogna andare a stanarlo. La gente lo prende subito come capo, anche chi non sa nemmeno chi sia. Prendono forconi e torce e urlando come ossessi vanno tutti col prete. Mi fanno paura, quasi quanto i mostri che c'erano in chiesa. E non ho mai saputo che ci viva qualcuno, alla vecchia torre.
Sgattaiolo via, alla ricerca di HenLi. Lui mi aiuterà, non andrà con quei fanatici.
La strada è sempre deserta, ad eccezione di un cavaliere che va a gran velocità e che per un pelo non mi investe. Mi butto contro il muro per evitarlo, lui nemmeno si ferma. Credo sia quell'elfo ricco che alloggiava da noi.
Anche HenLi mi sta cercando, quando ci incontriamo ci abbracciamo anche se sono tutta sporca e devo puzzare da far schifo. La ragazza è davvero Oleandra, è sotto choc per quanto è successo. Provo a chiederle di Spaldo, ma dice che non ne sa nulla, che lo ha perso di vista, piange e ripete che è terribile. Mentre sto chiedendo se hanno visto Svar e dicendo che dobbiamo cercarlo, sentiamo gli zoccoli di un cavallo. Gli animali paiono aver superato indenni questa cosa, ne ho visti diversi, cavalli, galline... forse sono scappati.
E' Spaldo, è vivo e sta bene. Arrossisco, quasi non oso alzare gli occhi mentre mi chiede come sto. Ovviamente la sua preoccupazione principale è la sorella, e il resto della famiglia che pare svanito nel nulla. Gli chiedo se ha visto Svar, ma nemmeno lui ha notizie. Dice però che sta radunando i sopravvissuti su alla vecchia torre, e che dobbiamo andare anche noi lì. Sembra intenzionato ad assumere il potere facendo le veci del padre finchè non capirà cos'è successo e dice che al più presto ci porterà tutti a Melipoulaine sotto la protezione del duca. Decidiamo però di provare prima a cercare Svar e il padre di HenLi. Prima che faccia buio saremo alla torre anche noi.
 
Quando siamo soli mi dice tutto d'un fiato che ha paura che sia colpa sua e confessa di avere dei poteri magici. Rimango colpita dalla notizia... HenLi un mago... Non mi ha fatto nessuna premessa, non mi ha fatto giurare che non avrei detto niente. Ne sono felice, vuol dire che si fida di me. E per quello che mi riguarda, non cambia proprio nulla: siamo amici da quando siamo piccoli, quello che è o non è non ha alcuna importanza. Cerco di calmarlo, non può avere tutto questo potere da scatenare una roba simile. Saprà fare qualche giochino, far apparire una luce... quelle cose lì.
La magia non è esplicitamente vietata, ma chi la opera è molto malvisto, ci sono persone, specie uomini di chiesa, che credono di dover dare la caccia a chi ha questa capacità. E quel prete che è appena arrivato mi sembra proprio di quella razza... dobbiamo stare attenti.
A casa di HenLi la porta sembra intatta, ma dentro ci aspetta uno spettacolo inquietante: la biblioteca è stata fatta a pezzi, non c'è più un solo foglio intatto, è come se ci fosse stata una esplosione. Le altre stanze paiono normali, tranne la stanza del padre, il mastro erborista, che è alla rovescia. Gli arredi sul soffitto, non so se rendo l'idea. Mi rifiuto di entrare, ho paura. Sul letto, composto, c'è il padrone di casa. HenLi entra, ma cammina normalmente anche se la stanza è rovesciata. Prendiamo una sedia e si arrampica per toccare il padre. Appena lo sfiora svanisce, lasciandosi dietro una nube d'acido che ustiona leggermente HenLi, per fortuna non in maniera grave. Abbandoniamo la stanza e andiamo nella camera di HenLi, che pare invece disabitata da centinaia d'anni. Uno spesso strato di polvere sul pavimento, come se tutto ciò che c'era dentro fosse stato sminuzzato.
Andiamo via, verso la locanda. Ora è deserta, ma non è cambiato nulla. Sangue ovunque, come se fossero le stesse pareti a sudare sangue.
E' spaventoso.
Ci facciamo forza e saliamo di sopra, dove ci sono le camere. Quando sono uscita, Svar era qui, nella sua stanza.
C'è molto sangue anche nei piani superiori, ho la nausea. Non c'è molta luce, il corridoio ha solo due piccole finestre, e anche nelle stanze molti degli abbaini sono chiusi e non aiutano. Non c'è nessuno, nè vivo nè morto, da nessuna parte.
Ho paura, voglio andare via, non ho il coraggio di entrare nella stanza di Svar.
Ovviamente invece entriamo, ed è stranissimo, la stanza è piena di luce, una luce fino eccessiva. Gli scuri sono chiusi. HenLi va ad aprirli e la luce svanisce, come se fosse fuggita via dalla finestra. Apriamo e chiudiamo la finestra, ma non succede altro, la luce non torna e la stanza resta in penombra.
La mia stanza è del tutto normale. Mi soffermo qualche minuto e preparo velocemente una piccola borsa con un cambio di indumenti e le monete che tenevo nascoste qui, per la mia fuga. Nel dubbio, prendo un paio di pantaloni, la gonna lunga mi darebbe solo fastidio.
Il sangue cola dalle pareti, a volte si sente un sinistro sgocciolio.
Voglio andare via di qui.
Ad un tratto HenLi mi indica pallido il soffitto. Tra le travi che costituiscono l'ossatura del tetto ci sono delle cose strane, sembrano dei festoni... non ci sono mai stati. E alcuni colano sangue.
Quando capisco, non riesco a trattenere la nausea. Sono interiora. Forse umane, forse dei miei famigliari...
Andiamo via! Basta, usciamo!
 
Fuori riprendiamo fiato, recuperiamo due cavalli dalla stalla e ci mettiamo in cammino per raggiungere la vecchia torre, come ci ha detto Spaldo.
Parliamo pochissimo, siamo entrambi troppo scossi da quello che abbiamo visto.
Vorrei spiegargli l'idea che mi è balenata in mente, ma non riesco a formulare delle frasi che abbiano senso... Io penso che stiamo sognando. E' un sogno, meglio, è un incubo. Per questo sono spariti tutti. Deve essere un sogno, altrimenti come potrei essere viva e senza un graffio dopo che quel mostro mi ha squartato? Ma ora ci sveglieremo, e andrà tutto bene... devo solo riuscire a spiegarmi bene...
Veniamo accolti da un soldato del podestà che ci comunica che stanno organizzando i sopravvissuti in una sorta di accampamento nello spiazzo davanti, ma che noi siamo ospiti di Spaldo e possiamo stare nell'edificio. Ringrazio e dico che vorremmo darci una ripulita e poi andremo anche noi nel prato, a cercare di capire se qualcuno dei nostri parenti s'è salvato.
Credo d'aver paura. Da un lato devo sapere se Svar è lì, ma dall'altro ho talmente paura della delusione di non trovarlo, che alla fine continuo a rimandare. Se Svar non è lì, vuol dire che... No, Svar deve essere sopravvissuto. Io e lui abbiamo un legame che va oltre il comprensibile, se a uno dei due viene fatto del male, l'altro lo sa. Non so come spiegarlo, ma io lo so se lui sta male. Come se capitasse a me. E non ho avvertito nulla. Ieri, quando s'è messo fuori posto la spalla, nello stesso preciso istante, io ero in cucina e per un pelo non lascio andare la pentola... una fitta alla stessa spalla da lasciarmi senza fiato. Ma quando è successo tutto, e dopo, io non ho provato nulla di insolito. Se Svar... oh, non posso nemmeno pensarlo! ma so che se fosse successo io lo saprei. Svar è una parte di me, e io sono una parte di lui.
 
Mentre mi lavo sommariamente HenLi riesce anche a scherzare, e gli dò uno spintone per farlo girare quando devo cambiarmi d'abito.
In quel momento la luce improvvisamente aumenta fino a diventare intollerabile, anche chiudendo gli occhi. Mi sento male, sto per svenire di nuovo. HenLi. E' a pochi passi ma non li posso percorrere. Cado a terra, senza forze.