Giorno 10

Al risveglio affrontiamo un lungo cammino attraverso i boschi per evitare le strade dove potremmo incontrare le guardie e arriviamo alla cava che è già metà mattina. Intanto ho sentito brandelli di conversazione riguardo a un incontro che hanno fatto mentre tornavano dalla città. Una ragazzina, vestita troppo leggera per questo freddo, coi piedi scalzi nella neve, si è rivolta a Zenyth con grande familiarità e gli ha imposto un colloquio privato. Credo che alcuni pensino che non possa che trattarsi di un fantasma, anche se lui ha detto che davvero conosceva questa bambina e che era del tutto reale. Per farla breve, questa ragazzina sa tantissime cose del posto in cui siamo, e ha spiegato parte di queste cose a Zenyth. Le nebbie, come già avevamo capito, sono delle trappole, ma solitamente sono circolari e hanno come centro una personalità o eccezionalmente buona o eccezionalmente cattiva. Le nebbie che ci sono qui invece hanno una forma strana, come un uovo, e questo suggerisce che ci siano due centri. HenLi con l'aiuto di una mappa ricostruisce il perimetro delle nebbie e ipotizza che i due centri siano il Castellaccio e la torre da cui proveniamo. Non sapevo che fosse bravo anche in geometria, e credevo che le mappe fossero il mio pane quotidiano, non il suo...
La bambina ha detto che può indebolire le nebbie permettendo a chi è fuori di entrare, ma non il contrario, ovvero non potremo uscire. Non ancora, almeno. Una volta che dei soccorsi saranno entrati, neutralizzando i centri delle nebbie potremo liberarci anche noi.
Ecco, come se fosse una cosa facile. Ha detto niente.
 
Però è vero, le nebbie quasi non ci sono, stamattina. Appena un vago sfarfallio, come quando l'aria è troppo calda e distorce le immagini.
E con nostra grande sorpresa vediamo un carro che trasporta legname varcare il confine come se non esistesse. Parliamo col mercante e lui ci dice che fa quella strada ogni settimana, e non ha mai avuto problemi a passare di lì. Come se le nebbie le vedessimo solo noi... Facciamo diverse prove, interroghiamo anche un pastore che transita per la stessa strada poco più tardi con le sue pecore (transumanza in pieno inverno? dev'essere matto!) ma non otteniamo informazioni utili.
Tutto questo mi spaesa sempre di più, mentre gli altri sembrano a loro agio e vanno e vengono come formichine impazzite. Nella stessa giornata facciamo almeno tre volte il percorso tra la cava e la torre, ed è piuttosto lungo passando dai boschi! Sono stanca morta.
Isabeau persuade il podestà a scrivere una lettera a Oleandra chiedendole aiuto per recuperare il potere: ora che le nebbie sono meno forti non dovrebbe essere difficile far arrivare la missiva a destinazione. Lui all'inizio sembra perplesso, ma poi dice che lo farà e ci dà appuntamento per la mattina seguente alla cava.