Giorno 8                                                                                                 

Ottavo giorno, da terza a sesta 

Dopo la lunga nottata, gli eroi si prendono un po’ di meritato riposo, e affidata la gemma alle cure di Fratello Anacund, se ne vanno a letto.
Sorella Ghertrude e Sati stringono subito amicizia e passano buona parte della nottata a raccontarsi le reciproche esperienze. La monaca sembra sconvolta alla notizia che il compagno scomparso la notte precedente aveva nome Zauker, proprio come il demone di cui parlano certi documenti in suo possesso, e avanza l’ipotesi che il sacerdote e la creatura infernale fossero in qualche modo collegati.
Durante la notte, alla locanda è arrivato un altro ospite, un giovane calvo, che non appena vede i compagni si ricorda di avere visto alcuni di loro in chiesa a San Trafitto, durante il matrimonio di Oleandra. In particolare, ricorda di aver notato le azioni di Henly subito prima che si scatenassero le creature infernali. Lui stesso, afferma, era presente e quando il fenomeno iniziò ricorda di essere svenuto e di essersi svegliato nudo all’interno di una torre, in un altro luogo. Aggiunge poi di aver vagato nelle campagne per tutta la giornata precedente prima di arrivare a Marais, nel diluvio, a notte inoltrata. Non si mostra troppo sorpreso alla notizia che il demone chiamato Zauker fosse in qualche modo correlato con il sacerdote, del quale pare sapere più di quanto dimostri apertamente.
Nei discorsi, Sorella Ghertrude e Fratello Anacund danno qualche spiegazione sulla natura delle Nebbie e del luogo in cui si trovano, deducendo che non si tratta dello stesso mondo da cui gli eroi sono partiti.
Incerti sul da farsi, gli eroi decidono che la presenza di questa torre dall’aspetto stranamente familiare potrebbe permettere loro di ritornare a casa, e decidono di andare perlomeno a dare un’occhiata. Non hanno infatti dimenticato di avere un conto in sospeso con Ronan O’Doyle, anche se tutti i protagonisti della storia del Pugnale di Norynthar sono, di fatto, defunti.
 

Ottavo giorno, da sesta a vespri 

Il viaggio verso la torre in cui è comparso il giovane, che ha detto di chiamarsi Decio, è malagevole e deprimente, soprattutto per il fatto che ha ripreso a piovere. Durante il viaggio il giovane, anche se affetto da un forte mal di testa si dimostra amichevole, soprattutto nei confronti di Henly, dimostrandogli di essere al corrente delle sue capacità, e cercando di convincerlo che, con la morte di Zauker, la sua vita non è più in pericolo.
Giunti alla torre sul far della notte, gli eroi hanno una sorpresa: la torre, che pare effettivamente essere la stessa che dominava su San Trafitto e per mezzo della quale sono comparsi in questo mondo, è già occupata. Mentre si avvicinano con cautela, dalla porta escono due guerrieri in armatura, un uomo e una donna, giovani e armati di tutto punto. Per nulla intimoriti, affrontano i nuovi arrivati a viso aperto, ma non appena notano il pegaso cambiano atteggiamento. Rinfoderando le armi, domandano dove sia l’elfo che ne era padrone, e paiono molto delusi alla notizia della sua morte. Informano infatti di essere in possesso di un oggetto di sua proprietà, che una persona ha chiesto loro di restituirgli come ultimo gesto di pietà, raccomandando la massima cautela nel maneggiarlo. I due dichiarano di essere Isabeaux e Rudy Baylord, di provenire da una regione situata a nord di San Trafitto e di essere capitati in quel luogo a causa di un oggetto magico malfunzionante.
Gli animi si distendono, mentre i viaggiatori condividono le recenti esperienze. Infine, tutti si lasciano prendere da un profondo sonno.

 

Giorno 9