Giorno 4

Al nostro risveglio, ancora non ci sono tracce del gruppo partito il giorno prima in esplorazione. 
Dopo una frugale colazione, ci mettiamo in attesa e mi occupo del piccolo pegaso, a cui prima o poi dovrò trovare un nome adatto. La scelta del nome è però un qualcosa d'importante, vorrei evitare di attribuirgli quello sbagliato.
Fortunatamente, prima dell'ora di pranzo la canoa approda sull'isola.
I quattro esploratori raccontano di aver passato la nottata ospiti di un gruppo di girovaghi, autodefinitisi Vistani, che oltre ad aver condiviso il proprio desco gli hanno previsto il futuro. 
Le profezie solitamente sono oscure, quelle riferite da terzi in modo approssimativo diventano del tutto incomprensibili. Diana però sembrava abbastanza certa che la previsione fosse in qualche modo collegata al primo dei sei eventi, già citati nella pergamena ritrovata nella torre del mago, poichè fa riferimento a piogge di sangue e morti che camminano. Inoltre, la giovane indovina autrice della profezia ha lasciato i nostri con un avvertimento: "Fate attenzione al sangue del folle!".

La cosa importante è che Boindil e gli altri tre sono tornati con legname sufficiente alla costruzione di una zattera. Sotto la direzione di HenLi, che pare intendersene di carpenteria, il nano riesce a trovare il modo d'impegnare la giornata costruendo una zattera.
Mi ero quasi rasserenato all'idea di passare una giornata di pace, da dedicare al piccolo puledro, quando un gran vociare s'innalza dalla torre del mago, dove Diana e don Zauker stavano esaminando le carte del mago. Hugh per primo, col resto del gruppo alle calcagna, si precipitano dentro. Sempre di corsa questi umani, il tempo a loro disposizione è così poco che sembra vogliano viverne ogni secondo in perenne attività. 

Dopo qualche minuto le voci si placano e, qualche istante dopo, ci ritroviamo tutti e otto all'aperto, sulla spianata davanti alla torre, Don Zauker è legato e imbavagliato! Com'è possibile che questi umani trattino in modo tanto indegno i rappresentanti dei propri Dei? Se non hanno rispetto per loro, certamente non ne avranno per nessuno.
Il motivo del diverbio, a quanto pare, è la sorte a cui destinare la biblioteca del defunto mago. Il sacerdote proproneva di dare tutto alle fiamme, gli altri di portare con noi tutto ciò che potesse esserci utile. Incredulo che una simile sciocchezza abbia portato a tanta violenza, intraprendo una breve mediazione: Diana si occuperà di ricopiare o riassumere tutto ciò che di utile pensa possa esserci, dopodichè sigilleremo l'accesso alla biblioteca, in modo tale che se in futuro ne avessimo ancora bisogno, potremmo tornarci. 
Nonostante si sia creata una sorta di tregua, l'atmosfera è molto tesa. Non è certo un buon modo per iniziare il nostro viaggio.
Essendo oramai pomeriggio inoltrato e non essendoci ancora giunta notizia di Zenith, molto probabilmente divorato da qualche lucertola gigante, la maggioranza di noi decide di passare la notte alla torre e di ripartire la mattina successiva. Ognuno quindi si dedica alle proprie faccende fino al mattino successivo.