Giorno 13

E adesso, come primo incarico dobbiamo trovare Guzman, e le tracce portano ai sotterranei. E' probabile che abbia capito che di lì c'era la possibilità di fuggire e affiorare in superficie lontano dal Castellaccio.
Non ho nessuna voglia di scendere di nuovo in quel luogo spaventoso, ma non c'è molta alternativa.
Questa volta però la nostra "passeggiata" è di breve durata perchè poco dopo il nostro ingresso la pietra rossa che Zenith trasporta si fa sentire, l'involucro che la protegge diventa incandescente e Zenith la butta a terra. Il sacchettino di cuoio viene letteralmente sciolto dal calore e si sprigiona un fumo serpeggiante che mi spaventa molto. Arreetro e cerco di mettermi in salvo mentre Rudy e Boindil, più intraprendenti (o incoscienti) si avvicinano troppo e vengono intossicati e abbagliati. Rudy non riporta conseguenze, o almeno così sembra, ma Boindil dice di non vedere più nulla.
Spaventati, decidiamo di rivolgerci ai monaci della chiesa di Santa Sciagurata che sono noti per le loro capacità di guarigione, o almeno, speriamo che sia così anche qui.
Mentre Boindil accompagnato da Rudy e da Ghertrude va dai monaci, noi andiamo a cercare Bianca.
E' già tardi, è buio e ha ripreso a nevicare forte. Non sono entusiasta di attraversare i boschi con questo clima, forse non capisco neanche l'urgenza, ma mi adeguo alla decisione del gruppo.
Ci siamo appena messi in cammino quando veniamo fermati da una donna che chiede aiuto. Dice che la figlia è stata rapita da un mostro che ha anche ferito l'altro figlio che cercava di difendere la ragazza. Ovviamente le prestiamo aiuto. Parliamo col ragazzo che per fortuna sta abbastanza bene ma non sa darci nessuna informazione utile. La finestra è sfondata dall'interno verso fuori e ci sono delle unghiate inquietanti sul legno dell'infisso. Promettiamo di fare attenzione a qualunque traccia della ragazzina e torniamo fuori, perplessi. A me sono tornati subito in mente quegli uomini trasformati in cani rabbiosi che avevamo dovuto affrontare... ma possibile che siano ancora in giro? Pensavo che con la sconfitta di Jean e Marcel il problema si fosse risolto...
Mentre cerchiamo coi sensi all'erta ci imbattiamo in due cadaveri. La prima volta sono certa di trovarmi davanti la ragazzina, invece in entrambi i casi si tratta di giovani uomini. Il secondo purtroppo è il fratello. Sono stati uccisi da una qualche bestia selvatica che nè io nè Ehi riusciamo a riconoscere dai segni lasciati sui cadaveri. Le tracce sono difficili da seguire, forse non è una bestia sola, forse sono in branco...
Sempre più preoccupati avanziamo nella neve, quando udiamo una conversazione che mi raggela il sangue.
Uno dei due è mio fratello S'var, l'altro un suo amico che conosco di vista, tale Valen. Parlano dei delitti appena accaduti e S'var ha un tono aggressivo, cattivo. Valen dice che il fratello della ragazza scomparsa è morto per salvarlo, ma S'var non è d'accordo. Dice che la ragazzina è inoffensiva. Che cosa vuol dire? Forse pensano che sia la ragazza ad aver ucciso quei due giovanotti? Ma come sarebbe possibile? E poi uno dei due era suo fratello! S'var prende in giro Valen, che ha paura. Capisco anche che fra la ragazza e Valen c'è o c'è stato del tenero, ma poi la conversazione si interrompe, Valen va via lasciando solo S'var e tra la neve e il buio non riesco a capire quale direzione ha preso. Mi batte forte il cuore per essergli stata così vicina.
Stanchi e scoraggiati e nella necessità di dare l'allarme avendo ritrovato il fratello della ragazza scomparsa morto ammazzato, torniamo in paese e siamo così testimoni della scoperta di un nuovo cadavere. E' Valen, e a differenza degli altri due, oltrechè sgozzato è stato anche evirato.

S'var in qualche modo è coinvolto in questa faccenda, forse è in pericolo, potrebbe essere sulla lista del mostro. Non credo più che sia una bestia selvatica, è intelligente, sa quello che vuole, non agisce a caso. Valen non è stato sfortunato a essere nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Questo S'Var non mi piace, ma non posso non fare niente. Devo trovare un modo di proteggerlo.

Mi sento come se l'avessi uccisa io stessa.

Praticamente nessuno era d'accordo con la mia idea di lasciarla libera, anche se loro non lo volevano fare perchè la temevano. Decio poi deve essere impazzito, sembrava un invasato. Non so cosa mi ha trattenuto dall'attaccarlo. Continuava a sbraitare che dovevamo consegnarla alla giustizia ed era certo che l'avrebbero condannata.
Ovvio che lo avrebbero fatto. Ha ammazzato tre persone, fra cui suo fratello.
Ma non era in sè quando l'ha fatto, e comunque si è solo difesa. Uno di quegli uomini aveva cercato, o forse c'era riuscito, di violentarla. E suo fratello non aveva fatto nulla per impedirlo, anzi, probabilmente era stato proprio lui che aveva venduto la sorella agli amici.
Io sono cresciuta con un fratello buono che amavo più di me stessa, non riesco neppure a immaginare come possa essere dover dividere la casa con un mostro del genere. Eppure Laika ha dovuto passare dei mesi così, dopo quell'incidente.
Non posso non pensare a S'Var. A quello che forse è ancora vivo chissà dove e che non so come ritrovare. E a quello che c'è qui, identico a lui eppure così diverso. Voglio parlargli, non sopporto più questa situazione. Mi sono nascosta, finora, ho evitato qualunque contatto con chi poteva notare la mia somiglianza col figlio del locandiere, ma sono stufa.

Abbiamo seguito le tracce fra un delitto e l'altro e alla fine siamo arrivati a una grotta che io e HenLi ricordavamo bene. Da bambini giocavamo da quelle parti. Qui invece ci sono i lupi. Erano sette o otto, bellissimi. Uno poi particolarmente grosso, credo che sia il loro capo, emanava una grande autorità. Non li avevo mai visti da così vicino e tutto sommato ne avevo sempre avuto anche un po' paura. Invece stavolta, quando gli altri hanno iniziato a dire che dovevamo attaccarli, io ho sentito che potevo fare diversamente. Devo averli stupiti quando li ho zittiti, perchè incredibilmente mi hanno dato retta, almeno per un poco. Non so come ho fatto. Pensavo solo a quello che avrei voluto comunicare ai lupi, a cercare di far sapere loro che non intendevo fare nulla di aggressivo, e mi sono avvicinata. Mi hanno lasciato fare, sembrava che mi avessero capito, e io non avevo più paura. Non di loro, al massimo dei miei compagni... non avevo idea se sarebbe durata o se prima o poi avrebbero deciso di attaccare lo stesso. Mi sarei fatta ammazzare, avrei combattuto dalla loro parte, contro gli altri umani.
E poi quando la ragazza è uscita dalla grotta e il lupo grande le stava sempre vicino, ho lasciato che fosse Isabeau ad occuparsi di lei. Il lupo mi ha toccato col muso. Credo che abbia capito che avevamo buone intenzioni e che volevamo aiutare Laika.
Purtroppo non è andata così. Mentre tutti urlavano un'opinione diversa, HenLi ha usato uno dei suoi incantesimi per addormentare Laika e ci siao incamminati verso la chiesa di Santa Sciagurata. L'idea era che i monaci di lì potessero fare qualcosa per la ragazza, che parrebbe essere affetta da licantropia dopo che un cane (a sua detta) l'ha morsa. Io non ero d'accordo, Laika voleva restare coi lupi e secondo me così sarebbe stata al sicuro, ma la soluzione di affidarla ai religiosi mi sembrava comunque una accettabile via di mezzo. Purtroppo quando lei s'è svegliata non c'è stato modo di convincerla ed è scappata. Ho cercato di impedire che la inseguissero. Ero convinta che così sarebbe stata al sicuro, pensavo che il grande lupo l'avrebbe protetta, ma mi sbagliavo. Certamente l'avrebbe salvata dai pericoli esterni, ma non ha potuto difenderla da lei stessa.
Quando siamo tornati insieme al monaco che aveva accettato di venire con noi e che pensava di poter tentare qualcosa per guarirla, Laika giaceva in fondo alla scarpata. L'aveva detto che avrebbe preferito morire piuttosto che farsi vedere in quello stato da sua madre, e probabilmente era certa che sarebbe venuta a saperlo presto.
Io e Zenith siamo scesi giù, ma sapevo già che non c'era più niente da fare. Il lupo era sceso anche lui, più agile di noi, e ci ha lanciato un'occhiata che dubito potrò mai dimenticare. Riportare su il cadavere non è stato facile, la parete era molto ripida e Zenith s'è fatto anche male scivolando. Io sono stata più fortunata e me la sono cavata con poco, ma risalire è stato davvero difficile.

Dopo aver concluso le formalità ci siamo ritirati in locanda e, anche spinta dagli altri, ho chiesto a mio padre... sì insomma... al locandiere... se avesse idea di dove fosse S'Var. Era voltato quando gliel'ho chiesto, mi dava le spalle. Quando s'è girato è trasalito e per un attimo ha perso la sua severità balbettando che era pazzesco quanto somigliassi a suo figlio e ha aggiunto qualcosa sul fatto che gli sarebbe piaciuto avere una figlia femmina. Ho balbettato anche io qualcosa di poco coerente, credo. E dopo ho pianto. E' così uguale a mio padre! E anche se con mio padre non ci andavo tanto d'accordo e cercavo sempre di sottrarmi ai suoi ordini, adesso non so cosa farei per poterlo abbracciare. Ma non è davvero lui...
S'Var è sparito, non si vede alla locanda da quando ci sono stati i delitti.
Mi domando in che modo è coinvolto, se quel pomeriggio al ruscello quando Laika è stata molestata c'era anche lui, o se semplicemente è sparito per via del ritorno al potere di Bovolone.
Devo parlargli. Non so che cosa gli dirò, ma devo farlo. devo sapere.